NEW DESIGN 2015 16
Mi diverto molto a fare questo mestiere, lo
adoro; la sera non vado a dormire se non ho prima
concluso un progetto e mangio tantissimo mentre
disegno. Cucino e mangio, mangio e disegno, disegno
e cucino. La mia scrivania effettivamente è una tavola
“apparecchiata” e puoi trovarci di tutto, matite, penne
(quelle con cui scrivere), biscotti, tazze, fogli, mele,
noci, libri. In cucina invece si possono trovare penne
(quelle da mangiare), pennarelli, taccuini e tazze da
lavare, queste ultime non mancano mai. Mescolo
(parola affine al mondo della cucina... proprio non
riesco a tenerle distinte!) talmente tanto queste due
passioni che mi hanno persino invitato a raccontarvi
questa parte del mio lavoro, dedicato appunto al cibo.
Fin dalla notte dei tempi denominato “Food Design”.
Come suggerisce il titolo del mio intervento, veniamo
alle cose serie cercando di fare una breve premessa.
Non è mia intenzione spiegare, impartire una lezione
sul Food Design, tantomeno insegnare come progettare
per e con il cibo rischiando solo di banalizzare
l’argomento, cosa che probabilmente sto già facendo,
tuttavia trovo interessante presentarvi la mia
esperienza in questo campo attraverso i miei progetti.
Esistono due macrocategorie appartenenti a questa
branca del progetto. Il Design CON il cibo e il Design
PER il cibo.
Quando parliamo di Design CON il cibo, intendiamo
tutta una serie di attività di progettazione che hanno
a che fare direttamente con ciò che è commestibile.
Essendo goloso di dolci e per di più torinese, non
potevo iniziare la mia giovane carriera se non lavorando
con il cioccolato. Il cioccolatino CICININ è un prodotto
che rappresenta molto bene il personale approccio al
progetto, il connubio tra forma e funzione è esemplare.
Mi interessava lavorare sul gusto prima di ogni altra
cosa, ho cercato di rendere solido un “correttore” per
caffè studiando le proprietà organolettiche del liquore
e del cioccolato; la forma è progettata per permettere
di prendere il cioccolatino con il pollice ed indice,
con lo scopo rievocativo di “forzare” il degustatore a
compiere un gesto semplice che indica “un pochino…”.
Quindi il nome dialettale (piemontese e non) “un
cicinin”, appunto, un pochino di “liquore” da metter
nel caffè o gustare così com’è.
I Mykalo nascono invece dalla pessima abitudine di
sgranocchiare biscotti mentre lavoro, finendo per
mangiare intere confezioni in una sola sessione di
disegno. Si tratta di un biscotto che riporta le calorie
sulla propria pancia, inoltre è possibile “aggrapparlo”
sul bordo della tazza grazie alla particolare forma che
ricorda un pupazzo. Utile a chi tiene alla linea, ludico
per cominciare la giornata col sorriso!
Progettato il cioccolato e disegnato il biscotto ero
interessato ad ottenere un prodotto che avesse
entrambi gli ingredienti, quindi nacquero i Liscao.
Sono dei frollini da latte a forma di lisca ricoperti di
cacao solubile. Tuffandoli nel latte il cacao si scioglie,
trasformando il latte in cioccolata da bere mentre i
frollini vengono a galla come comunissimi biscotti. I
Liscao possono essere degustati anche uno ad uno
senza immergerli nel latte. Rimane tutt’ora un brevetto
ma iniziarono a girare il mondo prendendo parte a
molte mostre sul tema, tant’è che mi inventai questo
testo di accompagnamento dai toni pubblicitari: << Una
gustosa zuppa di pesce per colazione!? Leggermente
nauseabonda... non se a base di biscotti e cacao! I
Liscao, simpatici frollini ricoperti di cacao solubile a
forma di pesciolini; immergendoli nel latte lo rendono
al gusto di cioccolato rivelando la propria lisca tutta
da gustare.Due golose soluzioni ottenute con un unico
prodotto, per uno spuntino dal “Gusto macabro”! >>.
IRONIA PER
E CON IL CIBO
di
Andrea Vecera
Designer